Cinematography is a creative and interpretative process that culminates in the authorship of an original work of art rather than the simple recording of a physical event.   Cinematography is not a subcategory of photography. Rather, photography is but one craft that the cinematographer uses in addition to other physical, organizational, managerial, interpretative and image-manipulating techniques to effect one coherent process.  These visual images for the cinema, extending from conception and preproduction through postproduction to the ultimate presentation and all processes that may affect these images, are the direct responsibility and interest of the cinematographer.  The images that the cinematographer brings to the screen come from the artistic vision, imagination and skill of the cinematographer as he or she works within a collaborative relationship with fellow artists.

 (John Hora, ASC – Definition of Cinematography, The American Cinematographer Manual)

Indeed the vast variety of the cinematographer’s duties span all the stages of a cine-audivisual production, from the conceptual, practical and technical research and design, testing, quality control and implementation of the preproduction phase, to the actual shooting – planning, blocking, lighting, preparation, photography – and eventually the post-production: additional photography, timing (color and density), quality control, telecine/color correction, publicity and restoration/archival.

In order to successfully carry out such a complex and demanding array of duties the cinematographer must possess many skills, such as:

• Having a good artistic eye for photography, or in other words, being able to frame and create effective shots.
• Knowing the technical in-depths of photography — how to make lighting work as a narrative tool, how to use lenses, and how film and digital sensors speeds and exposures work.
• Having knowledge of film-and-digital-specific cinematography equipment and techniques, such as lenses and formats, film or digital cameras on dollies and cranes, hand-held cameras, the steadycam and the blue/green screen techniques (both operating and/or supervising)
• Being experienced with the filmmaking process from preproduction through postproduction, including working with a film house to prepare the final print and/or the DCP (digital cinema projection format).
• Being able to collaborate with the director in developing an artistic vision for a film and then producing it.
• Having the flexibility and problem-solving skills to handle production when scenes don’t go as planned due to weather, equipment problems, budget limitations or artistic changes. This includes being able to make fast, instinctive decisions about which film, technique or equipment works best for a particular scene.
• Keeping up with ever-changing advances in film and digital technology and knowing when to shift to or drop in new technology instead of the old.
• Being able to manage a budget and a crew (camera, grip, lighting), and coordinate with other departments like costumes and production design to successfully achieve the final look of the film.

Filmmaking is a collaborative art and Cinema ultimately is “a tale of sight & sound“, in such framework, the cinematographer, by defining the look of the images through the language of light, gives an essential contribution to the deep meaning and purpose of any story told by this beautiful medium.

Gli Autori della Fotografia Cinematografica o Cinematografia,  comunemente conosciuti come i direttori della fotografia, sono una delle figure principali di ogni troupe cinematografica o televisiva, poiché responsabili dell’impatto visivo delle immagini sullo spettatore.  Sulla base di un vasto bagaglio di profonde conoscenze tecniche, gli autori della fotografia devono anche possedere fondamentali doti artistiche e creative, essendo la fotografia un processo creativo ed interpretativo assai complesso.

Le mansioni principali dell’autore della fotografia, o direttore della fotografia, sul set sono: la gestione del reparto fotografia, la composizione dell’inquadratura, la disposizione delle luci, il controllo dei movimenti della macchina da presa, le scelte stilistiche sull’angolo di ripresa e la scelta dell’obiettivo, così come il piano di messa a fuoco, l’apertura del diaframma per l’esposizione voluta, la distanza e la profondità di campo, etc.

Molti degli elementi tecnici di base sono gli stessi della fotografia tradizionale, con in più l’attenzione al movimento di attori e macchina da presa coordinato, perché risulti in luce o in ombra a seconda delle necessità della narrazione, ed al raccordo delle inquadrature e delle scene all’interno della sceneggiatura.

I compiti dell’Autore della Fotografia non si limitano al set, essendo attivo tanto in preproduzione – ricerca, sopralluoghi, provini tecnici ed artistici, formazione della troupe – quanto nella fase della postproduzione, con la finalizzazione fotochimica o, come sempre più spesso avviene, digitale delle immagini ed il controllo di qualità sui vari formati (cinema, tv, nuovi media) grazie ai quali l’opera realizzata sarà fruita dal pubblico.

L’Autore della fotografia esprime quindi la propria creatività interpretando la luce e dando coerenza visiva allo stile di ogni opera cine-audiovisiva con un’impronta autoriale del tutto personale, e pur facendo parte della grande orchestra diretta dal regista, ha la capacità di dare il suo personale apporto e quindi stile all’opera cinematografica.

Chi fa questo mestiere è dunque co-autore di tale opera, responsabile delle sue ideazioni e apportatore di OPERA DI INGEGNO individuale, tale da determinarne non solo l’aspetto estetico ma anche il valore narrativo del film.

Il Cinema è fondamentalmente una espressione di Immagini e chi determina la qualità visiva attraverso il LINGUAGGIO DELLA LUCE, determina non solo il senso della percezione visiva delle Immagini ma anche il significato profondo della storia che si sta raccontando.