Intervista a Beppe Lanci (AIC)

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Giuseppe Lanci (AIC) è uno tra i più importanti autori della fotografia italiana.   Spesso associato al cinema d’autore, dopo essersi diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia, ha iniziato la sua carriera lavorando con Tonino Delli Colli (AIC, ASC) e Franco Di Giacomo (AIC). da direttore della fotografia ha firmato la luce delle storie dirette, tra gli altri, da Bellocchio, Tarkovskij, dai fratelli Taviani, da Nanni Moretti. Nel 2001 gira Nowhere di Luis Sepulveda, al fianco dello scrittore stesso qui per la prima volta nei panni di regista.

In questa breve intervista Beppe Lanci – dice la Treccani – “ha mostrato una vocazione postespressionista per il colore che emerge dalle penombre”, storico membro dell’Associazione Italiana Autori della Fotografia Cinematografica – AIC e docente del Centro Sperimentale di Cinematografia,  risponde ad alcune domande sullla fotografia cinematografica e sul nostro #terredicinema #festivalinternazionale #fotografiacinematografica:

 Cos’è la fotografia cinematografica?

Se volessimo sintetizzare in poche parole, è la traduzione in immagini di ciò che è scritto nella sceneggiatura, per creare un’atmosfera più aderente possibile al film, alla storia, a quello che il regista vuole esprimere.

Quindi il rapporto con il regista chiaramente è un rapporto privilegiato..

Sicuramente, poi al risultato dell’immagine concorrono altre figure come lo scenografo, il costumista, il montatore, anche il musicista. Al direttore della fotografia è dato un lavoro di sintesi, il compito di amalgamare tutti questi contributi che si esprimono attraverso l’immagine.

Qual è l’aspetto più impegnativo del lavoro di direttore della fotografia?

Gli aspetti sono molti. I rapporti sono fondamentali, quindi col regista, ma con tutti gli altri reparti, non trascurando il rapporto con gli attori, che sono poi coloro che mettono il volto davanti alla macchina da presa. La luce sicuramente li aiuta ad esprimersi.

Cosa pensa dell’idea di un festival italiano espressamente dedicato alla fotografia cinematografica, realizzato in Sicilia, com’è Terre di cinema?

Ho letto il programma di Terre di cinema coi miei allievi del Centro Sperimentale e sono davvero di un interesse assoluto per chi vuole intraprendere questo lavoro, perché a parte l’esperienza pratica c’è la possibilità di confrontarsi con direttori della fotografia provenienti da tutto il mondo. È importante per dei giovani che stanno cominciando questa scalata nel mondo del cinema non perdere quest’occasione per capire come si lavora anche aldilà dell’Italia.

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